Il procuratore generale militare Marco De Paolis ad Olbia.
Pubblicato il 22 marzo 2025 • Comunicati Stampa
Lunedì 31 marzo alle ore 10.00, presso il Museo archeologico di Olbia, si terrà un’importante iniziativa che coinvolgerà gli studenti delle quinte classi degli istituti superiori e dei licei della città di Olbia.
Il procuratore generale militare Marco De Paolis, giudice investigativo, racconterà la sua esperienza: ha riportato alla luce i fascicoli dei processi da lui tenuti ai nazifascisti, colpevoli degli eccidi italiani della Seconda Guerra Mondiale. Scopo dell’iniziativa sensibilizzare le nuove generazioni su questi gravissimi fatti.
In una stanza dimenticata, dentro ad un armadio chiuso con un lucchetto e con le ante verso il muro, c’erano nascosti centinaia di fascicoli. L’armadio della vergogna, come è stato definito. Sui fogli ingialliti dal tempo erano riportati nomi, testimoni, fotografie, mappe e interrogatori a cui erano stati sottoposti i presunti colpevoli degli eccidi nazifascisti, compiuti durante l’Occupazione dal 1943 al 1945. Marco De Paolis ha deciso di girare quell’armadio, forzare il lucchetto e sfogliare quei documenti, dando inizio a una serie di investigazioni e processi per individuare i responsabili e consegnarli alla Giustizia. La sua è la storia di una vita al servizio dello Stato, fatta di tanti sacrifici personali e piena di pericoli, ma guidata da un forte senso del dovere e un sogno: quello di dare risposte ai discendenti delle vittime e dare voce e dignità a chi ha subito le più indicibili ingiustizie.
«Siamo onorati di accogliere il Dott. De Paolis nella nostra città – afferma il sindaco Settimo Nizzi - .La sua testimonianza ha un valore inestimabile, perché rappresenta il coraggio di chi ha saputo far luce sui crimini di guerra e sulle stragi compiute in Italia durante il secondo conflitto mondiale. Riaprendo l’armadio della vergogna, il procuratore ha consentito di dare giustizia alle vittime e alle loro famiglie. La memoria di quei fatti è un dovere morale per noi adulti, per averne consapevolezza e perché sia trasmessa ai giovani. Noi, con questo evento, vogliamo dare il nostro contributo in tal senso».
La locandina dell'evento è allegata alla presente news.